armando cozzolino
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Sono stato ricoverato il 17 luglio 2022 presso l'ospedale Moscati di Avellino - reparto oncologia Chirurgica, di cui responsabile CRAFA Francesco, per una neoplasia del retto, diagnosticata come adenocarcinoma al colon retto.
Purtroppo, la mia esperienza in questa struttura è stata molto deludente.
Dopo l'intervento chirurgico, ho sviluppato un'occlusione intestinale nei primi giorni di agosto e mi sono recato nuovamente presso l'ospedale per ricevere assistenza.
Tuttavia, sono stato informato dal personale che il reparto era in fase di chiusura per le ferie estive. È sorprendente che un reparto oncologico possa chiudere completamente per ferie.
Durante la mia permanenza, ho percepito una certa pressione da parte del personale, che intimoriva i pazienti dicendo che se non si fossero risolti i problemi in tempo, sarebbero stati trasferiti in altri reparti.
Dopo pochi giorni, sono stato dimesso senza che il mio problema fosse stato risolto. Di conseguenza, mi sono dovuto recare presso un'altra struttura ospedaliera per risolvere questo problema.
Fortunatamente, ho trovato la soluzione necessaria altrove.
A seguito del primo intervento per la rimozione del adenocarcinoma, mi è stata applicata una ileostomia, purtroppo ho avuto grandi problemi per la rimozione. Ho atteso un anno per l’intervento di rimozione e come è stato specificato sul referto di dimissioni, l’ileostomia è stata tolta in ritardo. Infatti doveva essere rimossa all’incirca dopo sei mesi come precedentemente mi era stato indicato.
Ho sollecitato più volte la caposala, tale GRAZIA, per accelerare l'intervento, ma mi è stato ripetutamente comunicato che vi erano casi più urgenti e che il mio non era più considerato un caso oncologico. Durante il mio ricovero per la rimozione della ileostomia, ho notato che nel reparto erano presenti anche pazienti in attesa di interventi per condizioni “meno gravi” di un caso oncologico (come faceva intendere la tale Grazia ) come una “semplice” ernia. Questo mi ha lasciato perplesso riguardo alle affermazioni della caposala.
Avendo interagito più volte con il reparto a causa della mia malattia, ho riscontrato una preoccupante scarsa professionalità da parte del personale. In diverse occasioni, ho avuto l'impressione di avere a che fare con individui poco qualificati, piuttosto che con professionisti della salute.
Il dottor CRAFA, responsabile del reparto, il quale mi ha seguito dall’inizio della mia malattia, ha mostrato un atteggiamento venale e poco professionale.
In un'occasione, quando ho appreso che sarebbe stato trasferito a Roma e quindi non avrebbe potuto seguire il mio caso per la rimozione della ileostomia, ho espresso la mia impossibilità a recarmi presso la struttura di Roma ( tutto questo dopo un anno che attendevo l’intervento per la rimozione ileostomia).
Ho quindi richiesto se potesse consigliarmi un medico presso la struttura in quanto erano stati loro a seguire il mio caso dall’origine. La sua risposta, “se mi vuoi seguire mi segui a Roma, non posso garantire per i miei colleghi”, ha ulteriormente evidenziato la mancanza di fiducia nel suo team e la scarsa professionalità che sembra caratterizzare il reparto.
Contrariamente a quanto affermato dal tale CRAFA, desidero sottolineare che l'unico medico che si è dimostrato idoneo sia dal punto di vista professionale che umano è stato il dottor COPPOLA, il quale ha eseguito l'intervento per la rimozione della mia ileostomia nel luglio del 2023, che oggi ancora lo stimo e lo ringrazio.
Spero che queste osservazioni possano contribuire a sollecitare un miglioramento nella gestione e nell'organizzazione del personale sanitario.
Il paziente COZZOLINO Luigi.